Sindromi e virus primaverili: quasi 200 ila italiani colpiti ogni settimana. I tre criteri per distinguerli dall'influenza invernale.

Sindromi e virus primaverili: quasi 200 mila italiani colpiti ogni settimana. I tre criteri per distinguerli dall’influenza invernale.

Il periodo dell’influenza e dei malanni invernali è quasi concluso, ma sono in agguato altre forme virali in primavera e sopratutto nel mese di Aprile. Quasi 200mila italiani ogni settimana sono colpiti da cosiddette “sindromi primaverili” e virus primaverili spesso associate a sintomi gastrointestinali. Dal mal di pancia al raffreddore, dal mal di testa fino in alcuni casi alla febbre e a malessere generale, le manifestazioni possono essere varie e sovrapposte, anche se in media risultano più lievi di quelle dell’influenza classica. Le ragioni dell’insorgenza di questi malanni di primavera sono da rintracciare proprio nel cambio di stagione e in particolare negli sbalzi di temperatura, spesso bruschi. Ecco quali sono i sintomi tipici di aprile e come non confonderli con l’influenza vera e propria, in qualche caso ancora in atto.

Il cambio di stagione

I “virus primaverili” colpiscono soprattutto durante il cambio di stagione, nel passaggio dall’autunno all’inverno e poi all’esordio della primavera. Le ragioni sono nel fatto che in questi periodi gli sbalzi termici sono alla base di un temporaneo blocco di un meccanismo di difesa importante dell’organismo, chiamato clearance muco-ciliare”.

L’influenza vera e propria, quella che colpisce soprattutto in inverno, è diversa.
Il periodo epidemico va dalla fine di ottobre all’inizio di aprile”, sottolinea Antonino Bella, responsabile della sorveglianza InfluNet dell’Istituto Superiore di Sanità “ed è appena concluso”. Tuttavia, permangono ancora alcuni casi – decine di migliaia ogni settimana – di influenza e simil-influenza, una sorta di strascico dell’inverno.

Ma allora come distinguerle? “I criteri per riconoscere un’influenza o una sindrome simil-influenzale generalmente sono tre”, chiarisce Bella, “in primo luogo ci deve essere una improvvisa e rapida insorgenza i sintomi. Inoltre, si deve manifestare almeno un sintomo sistemico, dalla febbreanche elevata – al malessere generale ai dolori muscolari”. Il terzo elemento consiste nella presenza di almeno una manifestazione respiratoria, come tosse, respiro difficile e affannoso oppure mal di gola. L’influenza vera e propria, a differenza dei malanni di primavera, è infatti un’infezione respiratoria acuta, che ogni anno determina decine di migliaia morti in tutto il mondo. A causarla sono particolari virus circolanti che per varie ragioni attecchiscono principalmente in inverno, conclude l’esperto, anche se in casi limitati possono colpire anche nelle altre stagioni. Insomma, anche quest’anno il pericolo sembra superato. Anche se il rischio raffreddore è ancora in agguato.

Fonte e articolo completo su Repubblica.it