Cinque idee di innovazione nella sclerosi multipla
Il bastone hi-tech vince “TechCare”, il primo bootcamp per migliorare la vita delle persone che vivono con questa patologia
Cinque idee da cinque team di persone con sclerosi multipla, medici, infermieri, caregiver e startupper. E tra queste l’idea vincente, quella di un supporto per la deambulazione tecnologicamente avanzato e di design.
A Genova, viaggio nelle idee di innovazione che rispondono ai bisogni
di chi vive con sclerosi multipla.
Milano, 23 settembre 2016 – Un viaggio tra app di geolocalizzazione, wereable hi-tech e piattaforme di sharing: le idee del primo bootcamp “TechCare: dalla cura al prendersi cura” raccontano una tecnologia tascabile, da indossare, che permette maggiore accessibilità e inclusività.
Questo il senso del primo bootcamp in Italia che ha visto lavorare insieme persone con sclerosi multipla, medici e infermieri, caregiver, startupper e innovatori. Perché non ci sono solo diagnosi e terapia per le persone con sclerosi multipla, ma anche ascolto e soluzioni per migliorare le loro condizioni di vita quotidiana, anche grazie alle tecnologie. TechCare è stato promosso da Sanofi Genzyme insieme a Talent Garden, piattaforma fisica per i talenti del digitale, e insieme ad AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla).
C’è il weareble hi-tech che misura il battito cardiaco, monitora lo stile di vita, l’ingerimento di liquidi e la dieta alimentare, prevenendo le incontinenze urinarie. E in più geolocalizza i servizi igienici pubblici più vicini. C’è l’app delle barriere architettoniche, che seleziona le strutture turistiche e mediche nel mondo attente alla disabilità. C’è la feature da integrare in Google Maps che permette alle persone con sclerosi multipla di scegliere il percorso a piedi più accessibile e di condividerlo con potenziali compagni di viaggio. C’è poi l’app di geolocalizzazione che consente di ricevere consigli utili da altri utenti connessi che hanno bisogni simili: il tutto per una migliore mobilità.
E poi c’è il progetto vincente: un bastone-deambulatore tecnologico che dialoga con lo smartphone della persona con sclerosi multipla, legge la temperatura climatica, ricorda i farmaci da prendere e può effettuare chiamate di emergenza. E ancora, sta in piedi da solo, è solido e sicuro, caratteristica più importante per le persone con sclerosi multipla ed è discreto.
Al team vincitore una serie di servizi erogati da Talent Garden e la possibilità per gli startupper di partecipare alla Maker Faire di Roma, evento sull’innovazione in programma dal 14 al 16 ottobre.
Tutte le idee saranno poi inserite nella piattaforma online della campagna europea “The World Vs.MS”, promossa da Sanofi Genzyme.
Una vera e propria maratona sull’innovazione nella salute. TechCare è stato arricchito dagli interventi di innovatori, visionari, persone dalle idee geniali declinate con le tecnologie digitali: online sul canale YouTube di Sanofi Italia, l’intervento di Alessandro Rimassa, TAG Innovation School, del social-farmacista Edoardo Schenardi e di Laura Rossi, 33 anni, studentessa dottoranda in tecniche radiologiche e paziente oncologica da un anno e mezzo. Dopo la diagnosi di linfoma di Hodgkin ha pensato di creare l’app H-Maps per orientare i pazienti nel percorso di cura. Sempre in rete il saluto introduttivo di Enrico Piccinini, General Manager di Sanofi Genzyme Italia e Malta, e di Paola Lustro dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM). Online anche la premiazione dell’evento. Rivivi l’evento con lo storify interattivo.
Dalla “fotografia” del vissuto dei pazienti alla call for ideas
Tech Care è partito dalla ricerca “Vs.MS”, ricerca che ha coinvolto oltre 1.000 persone con SM recidivante (SMR) e circa 600 caregivers in 7 Paesi nel mondo: Stati Uniti, Canada, Francia, Italia, Spagna, Regno Unito, Australia. La ricerca è stata realizzata da Sanofi Genzyme con il contributo e la guida di un comitato scientifico composto dai principali neurologi del mondo.
L’indagine ha indagato diversi ambiti, tra cui la sfera lavorativa, le relazioni interpersonali e l’intimità, le capacità cognitive, i sintomi fisici e il carico emotivo sui caregiver. I risultati rivelano l’elevato impatto della malattia nella vita di tutti i giorni, anche di chi si prende cura delle persone che sono affette dalla malattia: 1 persona con sclerosi multipla su 2 si sente limitata da depressione e ansia, 1 su 3 si isola per mantenere la propria malattia nascosta. E ancora, il 53% delle persone con sclerosi multipla ritiene che i problemi legati alla memoria creino enormi difficoltà quotidiane, più del 40% evita di parlarne e non riesce a dedicarsi ai lavori domestici perché troppo affaticato.
Dal paziente a chi è vicino al paziente: 1 persona su 2 che ha una relazione con una persona con sclerosi multipla riferisce che la malattia ha avuto un forte impatto sulla vita sessuale, 1 caregiver su 2 non parla della paura legata alla progressione della sclerosi multipla sulla persona che assiste e ritiene che occuparsi di una persona con SM sia la più grande preoccupazione della propria vita
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