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Durante la recente edizione di Cosmofarma 2025, Piero Muscari ha avuto l’onore di incontrare e intervistare la dottoressa Simonetta Pepe, titolare della Farmacia Pepe Simonetti a Ruggiano, un piccolo borgo del basso Salento. Un’intervista intensa e illuminante, che ha acceso i riflettori su un tema spesso trascurato: il ruolo cruciale delle farmacie rurali nel sistema sanitario italiano.
La farmacia rurale: presidio di civiltà e prossimità
Con solo 425 abitanti, il paese di Ruggiano ospita una realtà che va ben oltre la semplice dispensazione di farmaci. Come spiega con orgoglio la dottoressa Pepe, la farmacia rurale è da sempre un punto di riferimento sociale e sanitario, soprattutto in territori dove ambulatori medici sono ormai scomparsi. In un contesto in cui l’accesso al medico di base è sempre più raro e complesso, la farmacia resta spesso l’unico presidio attivo per la salute pubblica.
“Ci chiamano farmacie dei servizi, ma noi i servizi li facciamo da sempre”, afferma con determinazione Simonetta, che da trent’anni svolge il suo lavoro a stretto contatto con la comunità, diventando non solo farmacista, ma anche ascoltatrice, confidente e spesso anche sostituto psicologo per chi vive nella solitudine.
Prevenzione, rete e formazione: la visione di Simonetta Pepe
Un ruolo così centrale richiede preparazione e visione. Ed è per questo che la dottoressa Pepe ha esteso la sua attività alla LILT – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, presiedendo la sezione locale. Un’esperienza che ha arricchito ulteriormente il suo impegno nella prevenzione oncologica e nell’assistenza domiciliare ai malati terminali, sostenendo l’idea che ogni persona dovrebbe poter morire dignitosamente a casa propria, circondata dai propri cari.
In collaborazione con Galileo Life e Federfarma, la dottoressa ha promosso corsi di formazione per farmacisti dedicati all’approccio al malato oncologico e alla sua famiglia. Una preparazione fondamentale per chi lavora al banco, chiamato a gestire non solo prescrizioni, ma anche fragilità umane profonde.
Galileo Life e il valore dell’autonomia
Nel suo intervento, Simonetta esprime profonda gratitudine per il supporto ricevuto da Galileo Life, sottolineando l’importanza di mantenere l’autonomia delle farmacie, soprattutto in un’epoca in cui il rischio di omologazione è alto. La sinergia con Galileo ha permesso alla farmacia rurale di Ruggiano di accedere a strumenti, servizi e formazione che da sola non avrebbe potuto sviluppare.
La presenza sul territorio di Galileo Life, in particolare nel Salento, è stata per Simonetta e tanti suoi colleghi un’opportunità per rafforzare la propria missione sociale e per non sentirsi soli nel fronteggiare una domanda sanitaria sempre più complessa e articolata.
Il futuro della farmacia? Empatia e contatto umano
Alla domanda finale su cosa non debba mancare nella farmacia del futuro, Simonetta risponde con due concetti chiave: contatto umano ed empatia. La tecnologia è un’alleata potente – dalla telemedicina ai servizi digitali – ma nulla può sostituire il valore del rapporto diretto tra farmacista e cittadino.
“Le persone entrano in farmacia in ogni momento, senza appuntamento, e si aspettano non solo una risposta sanitaria, ma anche una parola, un sorriso, un ascolto sincero”, racconta. E aggiunge: “In un mondo dove la solitudine è una delle patologie più diffuse, la farmacia può e deve essere anche un luogo dove si cura l’anima, non solo il corpo”.
Conclusione: la farmacia rurale come modello
L’intervista con Simonetta Pepe ci ricorda che le farmacie rurali sono un modello virtuoso di sanità di prossimità. Sono presìdi che vanno sostenuti, potenziati e valorizzati, non solo perché garantiscono servizi essenziali, ma perché incarnano una visione etica e relazionale della salute, fondata sull’ascolto, sull’umanità e sull’empatia.
Il salotto di Galileo Life e Medicina Italia TV ha raccontato una storia vera, che ci parla di futuro, ma con radici salde nella comunità e nei valori della farmacia italiana più autentica.