Scopri l’intervista a Valeria Bonsignore, 9ª generazione di farmacisti, raccolta da Piero Muscari nel salotto TV di Galileo Life a Cosmofarma 2025.

Valeria Bonsignore

Nel cuore pulsante di Cosmofarma 2025, tra innovazioni tecnologiche e strategie imprenditoriali, c’è anche spazio per le storie che fanno la differenza. Una di queste è quella raccontata da Valeria Bonsignore nel salotto televisivo di Galileo Life e Medicina Italia TV, durante un’intervista condotta da Piero Muscari. Una storia che parte da lontano: ben nove generazioni fa, quando la sua famiglia iniziava il percorso in farmacia. Oggi, Valeria è il volto giovane e determinato di una tradizione che resiste al tempo.

Una tradizione lunga due secoli

Valeria lavora da quattro anni al banco, ma la farmacia è stata la sua “casa” fin da bambina. “Ho foto di me a quattro anni che sistemavo le medicine”, racconta. Eppure, come spesso accade, il percorso non è stato lineare: il cammino universitario è stato complesso, con momenti di dubbio e allontanamento. Ma alla fine, la chiamata del mestiere – e il senso di responsabilità verso la storia familiare – ha avuto la meglio. “Mi piace aiutare le persone, essere un punto di riferimento. Questo lavoro è anche una missione”.

Il ruolo della farmacia nel sistema sanitario di oggi

Una riflessione importante emerge dalle parole di Valeria: oggi più che mai, le farmacie stanno diventando punti di riferimento fondamentali per i cittadini, anche a causa della crisi del sistema sanitario e della crescente difficoltà nel reperire medici di base. “Da noi il paziente entra e trova subito ascolto. Non siamo medici, ma siamo professionisti sanitari preparati e pronti a indirizzare, consigliare, accogliere”.

Proprio questa centralità della farmacia territoriale è al centro della filosofia di Galileo Life, realtà con cui Valeria collabora e che rappresenta un pilastro nell’evoluzione moderna della farmacia dei servizi.

Farmacia e impresa: un equilibrio delicato

Cosmofarma 2025 ha messo al centro un tema spesso sottovalutato: oggi, chi gestisce una farmacia è anche un imprenditore. Ma per Valeria questo ruolo ha un significato profondo: “Il banco dà soddisfazioni che l’aspetto puramente imprenditoriale non riesce a darmi. Però so che per garantire un futuro a questa farmacia dovrò acquisire anche quelle competenze”.

Un approccio umile e consapevole, che riflette una verità fondamentale: non si può fare impresa se prima non si conosce bene il proprio cliente, se non si vive il banco, se non si comprendono i bisogni veri delle persone.

Galileo Life: supporto, innovazione e formazione

Valeria racconta con chiarezza quanto sia prezioso avere accanto un partner come Galileo Life. “Ci aiutano nella comunicazione, nella formazione del personale, nel sell out. E soprattutto ci permettono di concentrare le energie sulle cose che sappiamo fare, senza sentirci soli nella gestione”.

L’esperienza con Galileo è stata, per sua stessa ammissione, “a 360 gradi”. Dalla consulenza alla prevenzione, fino all’adozione di strumenti innovativi che hanno trasformato la farmacia in un presidio sanitario attivo nella diagnosi precoce e nella salvaguardia della salute pubblica.

L’orgoglio di non vendere

In un mercato dove i grandi gruppi stanno cercando di acquisire quote importanti nel settore, Valeria è fiera di tenere alta la bandiera della farmacia indipendente: “Sono orgogliosa del mio cognome sulla farmacia. Nonostante le difficoltà, non venderò mai. Il clima familiare che si respira nella nostra attività è uno dei motivi principali che mi fanno andare avanti ogni giorno”.

Una dichiarazione potente, che va oltre l’identità personale e tocca un valore collettivo: mantenere le imprese radicate nei territori è anche un modo per difendere l’Italia da un’omologazione globale che rischia di cancellare l’unicità delle sue comunità.